Davvero non pensavo di rimanere così piacevolmente colpita da Expo. Prima di andarci credevo sì fosse una di “quelle cose da mettere in agenda” (Expo arriva in Italia, anni di attesa e di parole sull’evento, il tema su cui ruota è di mio interesse professionale e personale che fai, non ci vuoi andare?), ma non avevo bene idea di cosa aspettarmi realmente. Ora, dopo una full immersion di 12 ore no-stop, di un 23 di luglio a dir poco rovente, ci voglio addirittura tornare!
L’organizzazione
La scelta del giorno è caduta su un giovedì – giorno infrasettimanale, che consiglio vivamente a tutti se si può – di piena estate. Temperatura esterna circa 40°C (detta così passa già la voglia, ma la situazione climatica si è rivelata per certi aspetti ottimale). Entrata ad Expo alle ore 10.00, per l’apertura, uscita verso le 22.30.
Io e Valeria, la mia compagna di avventura, abbiamo scelto di arrivare in treno a Milano il giorno prima per avere l’intera giornata a disposizione, pernottando in un B&B in zona Tortona, che mi sento di consigliare. Expo è facilmente raggiungibile da qualsiasi zona di Milano e girare con i mezzi pubblici non è così male nemmeno per una modenese come me abituata a spostarsi sempre in macchina. La scelta di visitare Expo in giornata non ci ha minimamente sfiorate: la visita ad Expo è un’esperienza intesa, ci sono lunghe distanze da percorrere a piedi (le scarpe comode sono un must) e pensare di riuscire a far rientrare il viaggio A/R da Modena nella stessa giornata non ci convinceva.
La visita
Ammetto che abbiamo deciso di improvvisare. Negli ultimi anni l’improvvisazione è diventata sempre più parte del mio stile di vita per quanto riguarda gli spostamenti e i viaggi. Una volta mi documentavo su tutto, ora ho deciso semplicemente di andare e vivere l’esperienza.
Mi sono fatta una minima idea dai racconti delle persone che c’erano già state, motivo per cui ho deciso di scrivere questo post nella speranza che possa essere utile a qualcuno. Il passaparola spesso fa risparmiare tempo e soldini (la dritta sulla disponibilità dei biglietti convenzionati Coop è stata galattica).
Ho cercato di capire quali fossero i padiglioni da visitare e perché, ho dato una sbirciatina a questo post di Fashion for Travel e ho tentato di non farmi spaventare dai racconti sulle lunghe code per entrare in alcuni padiglioni da vedere (es. il Giappone), dettaglio che ricorreva sempre 😉
Ovviamente non basta un giorno per visitare tutto Expo ma nemmeno per visitare i padiglioni più gettonati. L’idea vincente per me è prendere un po’ quel che viene e mettere in conto di poterci tornare. Nonostante il 23 luglio le file fossero davvero molto ridotte, perché il caldo ha scoraggiato tanti – solo 30 minuti per entrare nel padiglione Giappone – non sono riuscita a visitare tutti i padiglioni che avrei voluto.
I padiglioni
Ecco i padiglioni che ho visitato, che mi sono piaciuti e che consiglio. L’ordine è puramente logistico: dal Padiglione Zero procedendo verso la fine del Decumano. Alcune notizie che vi riporto le ho lette dopo, ma come nelle migliori improvvisazioni prima si fa e poi si legge 🙂
Ah! Provo a mettere a fianco gli hashtag e i profili dei padiglioni che ho trovato, anche se non è semplice districarsi: ho capito che Expo è fatto di tanti mondi digitali paralleli, ben coordinati dagli account ufficiali della manifestazione: Expo 2015 Milano su Facebook, su Twitter e su Instagram.
Padiglione Zero | Hashtag #PadiglioneZero #PavilionZero
L’ho diligentemente visitato per primo, come mi avevano consigliato. Introduce la visita mostrando quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla terra fino ad oggi. Il racconto all’interno è fortemente emotivo e visivo, schermi gigantesci dominano il percorso.
Angola | hashtag #PadiglioneAngola #AngolaPavilion – Il Padiglione Angola (ExpoAngola) su Facebook e Twitter
Accoglie i visitatori con un baobab stilizzato al centro della struttura. Entrando si comincia un viaggio attraverso il cibo angolano: la cultura e l’anima di questa nazione africana viene raccontata attraverso la ricchezza e la diversità delle sue tradizioni culinarie, ma non solo.
[Angolo di deformazione professionale] L’attenzione di questo paese nei riguardi degli strumenti di comunicazione digitale mi è piaciuto: oltre ad avere sito e canali social dedicati, in cambio di un “Mi Piace” sulla pagina Facebook i visitatori possono ricevere all’ingresso un simpatico gadget.
Malesia | hashtag #PadiglioneMalesia #MalaysiaPavilion – Il Padiglione Malesia su Facebook, Twitter e Instagram
Ha la forma di quattro semi della foresta pluviale, lungo i quali si sviluppa la visita. L’architettura esterna colpisce ma anche la visita interna è piacevole: le mega proiezioni video e la riproduzione di una mini foresta all’interno si fanno ricordare.
Thailandia | hashtag #PadiglioneThailandia #ThailandPavilion – Il Padiglione Thailandia su Facebook e Twitter
La forma è ispirata al cappello tipico del coltivatore di riso (il ngob). Colpisce per lo spazio dedicato al grande cinema virtuale dove si può assistere a bellissime proiezioni video a 360 gradi.
Polonia | hashtag #PadiglionePolonia #PolishPavilion – Il Padiglione Polonia su Facebook e Twitter
La sua architettura, fatta di migliaia di cassette di legno, non passa di certo inosservata. Per me è uno dei padiglioni più fotogenici di Expo.
Giappone | hashtag #PadiglioneGiappone #JapanPavilion – Il Padiglione Giappone su Twitter
Questa visita vale la giornata (esagero? No!). Parole chiave: Salute e Edutainment (educare divertendo) cosa che i Giapponesi dimostrano di saper fare proprio bene soprattutto nel “ristorante del futuro”, dove si degustano dei piatti virtuali e si assiste ad una vera e propria performance che ricorda un musical. [Angolo di deformazione professionale bis] Le App sono abbastanza diffuse ad Expo, ma i Giapponesi ne hanno creata una interattiva pensata per migliorare la visita al padiglione.
UK | hashtag #PadiglioneUK #UKPavilion e #GrowninBritain – Il Padiglione UK su Twitter e Instagram
Intrigante l’idea alla base del concept di questa struttura: l’alveare, dal ruolo unico all’interno del nostro ecosistema. Sulla terrazza ho avuto il piacere di degustare un ottimo aperitivo (il tipico Pimm’s) accompagnato da buona musica jazz.
Marocco | hashtag #PadiglioneMarocco #MoroccanPavilion – Il Padiglione Marocco su Facebook, Twitter e su Instagram
La struttura ricorda una cittadella fortificata araba, all’interno vengono messe in risalto tutte le ricchezze di questa terra attraverso un percorso fatto di video, istallazioni, esperienze sensoriali (anche climatiche!) che trasportano i visitatori alla scoperta della cultura e delle risorse naturali del paese.
Turchia | hashtag #PadiglioneTurchia #TurkishPavilion #TurkeyPavilion
Le sinuose architetture, che richiamano un melograno stilizzato, colpiscono ed è gradevole trascorre un po’ di tempo nel giardino di platani, dove si può degustare tè, caffè e buoni dolci, circondati da chioschi e aree mercato.
Di padiglioni ne ho visitati tanti altri, ho girovagato anche tra quelli “minori” da percorrere, anche solo velocemente. Ci sono poi alcuni padiglioni in cui sono entrata, di cui mi avevano parlato bene ma che in fondo non mi hanno entusiasmato particolarmente e non ci ritornerei. Uno di questi è il Brasile: a parte il bizzarro ingresso sulle reti, che comunque colpisce, l’interno secondo me non particolarmente incisivo. Altri sono il Quatar, di cui consiglio però il ristorante, e la Francia che mi è sembrata un po’ un grande bazar.
Invece tornerei ad Expo volentieri per visitare altri padiglioni che non sono riuscita a vedere: Emirati Arabi, Colombia, Svizzera, Bahrein, Israele, Repubblica di Corea e il nostro Palazzo Italia incluso lo spettacolo serale dell’albero della vita, ne ho visto uno di quelli pomeridiani, ma mi hanno detto non essere la stessa cosa. Insomma, una seconda visita è d’obbligo 😉
Altri consigli sparsi
Il Cibo
Il Food è protagonista di Expo Milano 2015. A prescindere dalla sua spettacolarizzazione, il suo racconto o altro, le possibilità di assaggiare infinite combinazioni gastronomiche è un lato della manifestazione che mi è piaciuto moltissimo. I ristoranti sono tanti, ma anche gli stand, i foodtruck e qualsivoglia angolo di ristoro. Expo per me è sia un delizioso viaggio attraverso nuovi gusti da scoprire sia una rievocazione di piatti di paesi lontani che ho avuto la fortuna di visitare in anni passati.
Gli Hashtag da usare
Hashtag della manifestazione: #EXPO2015 e #MyEXPO2015.
Dato che ci sono, ecco altri hashtag per Instagram (sbizzarritevi voi in altre ricerche 🙂 :
#expo #milanexpo2015 #expoexperience #expomilano2015 #expo2015italia#expositionuniverselle #igersmilano #dafareamilano #dafareinlombardia
Fotografia
Fotograficamente parlando, i colori, le architetture i dettagli di Expo sanno regalare profonda ispirazione, tanto da poterci raccontare milioni di storie partendo dalle sua immagini.
Ho provato a creare la mia storia facendo il mio primo esperimento con Steller.
Concludendo, credo che il mio entusiasmo per Expo sia dato dal fatto che la visita sia stata capace di suscitare in me quelle belle emozioni che provo di solito quando viaggio, quando vado alla scoperta di nuovi luoghi, nuove culture e tradizioni.
Questa è stata la mia prima visita ad Expo, spero di poter avere occasione di tornarci, perché tante sono le cose da vedere ancora 🙂
E voi, cosa ne pensate di Expo? Che esperienze avete fatto? Come vi aspettate di viverlo? I vostri commenti sono i benvenuti (come sempre) 😉