Ogni volta che parto per un nuovo viaggio, alla scoperta di una nuova meta, ho come obiettivo quella di conoscerla il più possibile. E così inizio a studiarla, girandola in lungo e in largo, alzandomi la mattina con l’idea di scoprirne un nuovo “pezzettino” ogni giorno. Solo in questo modo, credo si possa trovare la vera anima dei luoghi. Questa volta sono andata alla ricerca dell’anima di Fuerteventura una delle isole spagnole delle Canarie. Vi racconto, allora, cosa mi è piaciuto e cosa mi ha lasciato quest’isola.
Fuerteventura: l’anima selvaggia delle Canarie
Non era la prima volta che andavo alle Canarie: diversi anni fa ero già stata a Gran Canaria e me ne ero innamorata. Ogni isola di quest’arcipelago, situato nell’oceano Atlantico, proprio di fronte alla costa africana, ha una sua personalità.
Con circa 150 km di costa, Fuerteventura è famosa per le sue innumerevoli spiagge, tutte diverse ma sempre bellissime, e per la sua natura incontaminata. È il paradiso dei surfisti e degli amanti degli sport acquatici, perché è l’isola del vento in cui la primavera dura tutto l’anno.
Ho scelto questa meta quasi per caso, nel senso che mi è capitata un’opportunità: avevo voglia di scappare dagli ultimi giorni dell’inverno italiano e d’immergermi prima del tempo in un clima primaverile. Avevo voglia di sole, di mare e di scoperta. Data la mia precedente esperienza alle Canarie e il sogno nel cassetto di visitare tutte le isole (prima o poi 😉 ), quando ho trovato un’offerta per Fuerteventura l’ho presa al volo!
Di solito pianifico tutti i miei viaggi sempre nello stesso modo: prenoto il volo, l’alloggio e la macchina per vivere un’esperienza il più possibile autentica. Questa volta però ho fatto una piccola eccezione scegliendo il modo più economico e veloce per le circostanze last minute in cui mi sono trovata (ho prenotato circa 10 giorni prima di partire ;)). Ho acquistato quindi un pacchetto all inclusive (volo + hotel) per una cifra ragionevole tramite uno dei più conosciuti dei tour operator italiani, poi ho noleggiato direttamente la macchina online dall’Italia per girare l’isola in completa libertà. Vi scrivo tutte le informazioni utili su questi temi in fondo all’articolo così da raggrupparle meglio 😉
Cosa fare e vedere a Fuerteventura: i 3 itinerari che ho apprezzato di più
Guardando la cartina è facile capire che le aree da visitare si dividono in: nord, centro e sud.
Dal centro abitato più a nord dell’isola, Corralejo, a quello più a sud, Morro Jable, ci sono circa un centinaio di km, su strade ben asfaltate ma il più delle volte a singola corsia di marcia e non sempre pianeggianti 😉
In realtà l’isola si gira in auto molto bene anche là dove viene indicata la presenza di strade sterrate (ad esempio al sud, per raggiungere la bellissima Cofete). È vero che a volte si possono incontrare strade non asfaltate ma in realtà sono tutte serenamente percorribili anche con un’automobile normalissima (il fatto poi che la mia scelta e quella del mio compagno di viaggio sia caduta su una Jeep per toglierci uno sfizio è tutta un’altra storia 😉 ). L’unica cosa… bisogna avere voglia di macinare dei km! 😉 In una settimana ne abbiamo percorsi circa 900.
Qui vi darei un piccolo consiglio. Percorrere l’intera isola da nord a sud in giornata non è proprio velocissimo, quindi, o decidete di “far base” al centro (io ero a Caleta de Fuste) o decidete di spezzare la vostra permanenza tra nord e sud, alloggiando in 2 strutture diverse.
Ecco allora i 3 diversi itinerari che ho amato di più:
A Nord di Fuerteventura
Il parco naturale delle dune di Corralejo è sicuramente uno dei luoghi da non perdere per nulla al mondo sull’isola! Camminate sulle dune, godetevi il paesaggio desertico che vi circonda, innamoratevi dei colori, dei contrasti del giallo della sabbia con l’azzurro e il bianco del cielo e delle nuvole. Si possono fare delle foto davvero uniche 🙂
Una volta che vi siete presi il vostro tempo immersi in questa meraviglia della natura (io ci sono tornata addirittura 2 volte!), scendete verso il mare, verso la Grande Playa di Corralejo, dove vi aspetta una grande spiaggia, di sabbia finissima, e acque (leggermente mosse) dalle diverse sfumature dell’azzurro e del blu.
Da qui raggiungete poi Corralejo, un ex villaggio di pescatori oggi diventato tra le maggiori località turistiche dell’isola. Nonostante la sua espansione, credo che certi tratti li abbia mantenuti: è bellissimo mangiare in uno dei localini sul lungo mare e fare una passeggiatina al porto. Dal porto si vede l’isola di Los Lobos, un gioiellino apprezzato per le sue acque cristalline, dai fondali ricchi di pesci, e per la sua natura selvaggia.
Più a ovest, c’è El Cotillo, una località molto famosa per le sue incredibili spiagge. Qui, a parte il centro abitato assai tranquillo e il Castillo del Tostón, una torre fortificata che si affaccia sul mare, la sosta è d’obbligo per visitare le spiagge tutte diverse.
Le spiagge a sud del centro abitato si caratterizzano per la loro lunghezza e per le alte scogliere a picco sul mare. Le spiagge più a nord, invece, si distinguono per le piccole insenature che creano delle vere e proprie piscine naturali, dalle acque tranquille: Playa de los Lagos, la più famosa è la Playa de la Concha (la trovate all’altezza del ristorante Torino, per darvi un punto di riferimento).
A 5 km a nord da El Cotillo, si trova il faro del Tostón: un bellissimo punto panoramico sia per la suggestione che i fari generalmente riescono a creare sia per la roccia lavica della costa.
Al centro di Fuerteventura
La strada che percorre il centro dell’isola (la FV-30) è spettacolare!
Attraversando Betancuria, uno dei centri più antichi di tutto l’arcipelago canario, dalla vegetazione rigogliosa, si percorre la strada FV-30 immersi in un paesaggio surreale, dai panorami straordinari, fino ad arrivare ad Ajuy e alla sua bellissima spiaggia di sabbia nera. Vi consiglio di percorrere quest’itinerario con calma, fermandovi nei diversi punti panoramici a contemplare la natura incontaminata intorno a voi.
Una volta arrivati ad Ajuy, potete godervi la tranquillità del luogo non ancora “contaminato” dal turismo, trascorrere qualche ora sulla spiaggia, fare una passeggiata lungo le falesie rocciose della costa e, perché no, fermarvi a mangiare qualche “tapas” in uno dei localini tipici che trovate lì vicino.
Sempre al centro dell’isola ma sulla costa opposta, a est, un’altra località che mi ha colpito molto perché praticamente incontaminata è Pozo Negro, un piccolissimo villaggio di pescatori, che si trova a qualche km da Caleta de Fuste. Io vi consiglierei di farci tappa.
A sud di Fuerteventura
Percorrendo la strada principale che porta a sud fino a Morro Jable, incontrerete le bellissime spiagge di Costa Calma (come Playa Esmeralda, Playa de Sotavento e Playa de Butihondo) che sicuramente meritano una sosta. Come merita una visita Morro Jable e la sua Playa de Motorral.
Il luogo però in assoluto da non perdere al sud dell’isola è il Parco Naturale de Jandia e la meravigliosa spiaggia di Cofete.
Superato Morro Jable, sulla costa, arriverete ad una strada sterrata che vi porterà sia al faro di Puerto de La Cruz, il punto più estremo dell’isola, sia risalendo di qualche km e passando dall’altra parte della costa al punto panoramico più bello dell’isola. Non pensavo che ne sarei rimasta così colpita e onestamente l’idea di farmi una quarantina di minuti di strada sterrata per andare e gli stessi per tornare mi lasciava un po’ perplessa, ma alla fine ne è valsa davvero la pena! Quindi, spassionatamente vi dico… non perdetevi questa meraviglia! Il tragitto è già di per sé un’avventura, che però, come dicevo, si fa tranquillamente, il panorama è superlativo e la spiaggia di Cofete è il luogo forse più incontaminato che abbia mai visitato. Direi che le immagini parlino chiarissimo 😉
Fuerteventura: alcune curiosità da sapere
Quando arrivi sull’isola, ti accorgi subito che alcuni “elementi” non mancheranno mai 😉
- Le capre: sono allevate ovunque libere e qualsiasi strada si percorra capiterà di vederne tantissime. A Fuerteventura è prodotto, infatti, il Queso Majorero, il formaggio di capra, specialità autoctona dell’isola, che ha ottenuto la DOP nel 1996, una delle prime riconosciute in Spagna.
- Gli scoiattoli: anche loro sono ovunque e sicuramente ce li si aspetta meno delle capre. Una volta però che ci si fa l’abitudine, la loro presenza è molto “simpatica”. Sì, perché sono estremamente curiosi e si avvicinano moltissimo all’uomo, probabilmente in cerca di cibo (anche se è sconsigliato dar loro da mangiare). Attraversano la strada con facilità, quindi attenti a non investirli.
- L’aloe: è una delle produzioni locali più famose. Le distese di queste piante si vedono lungo la strada. E tanti sono gli “Aloe Shop” in cui si possono acquistare prodotti ricavati dall’aloe dai molti effetti benefici (io ne ho acquistato alcuni, disponibili anche online qui sul sito di Aloe Vera Online Shop, in caso voleste provarli! Anche su Amazon ne trovate diversi originali delle Canarie).
- I “corralitos”: i muretti semi-circolari, fatti di pietre vulcaniche, sparsi sulle spiagge e utilizzati per proteggersi dal vento. Sono disseminati praticamente ovunque e sono molto utili. Se ne trovate di vuoti, entrateci: potrete godervi il sole senza essere “disturbati” dal vento.
Fuerteventura: le informazioni utili
E ora veniamo alle info utili di cui vi ho parlato all’inizio.
Come vi dicevo ho alloggiato a Caleta de Fuste al Barcelò Fuerteventura Thalasso Spa Hotel, una struttura valida, con camere molto belle e spaziose e letti comodissimi (più comodi di quello casa, giuro!). Ho acquistato il mio soggiorno in hotel tramite un pacchetto all inclusive proposto da Settemari, che includeva volo charter con Meridiana, da Verona – acquistabile anche separatamente, direttamente sul sito della compagnia aerea. Anche Ryanair vola su questa destinazione in giorni prestabiliti.
Per quanto riguarda l’auto invece, di solito quando vado in Spagna, utilizzo il sito di noleggio Do You Spain. Questa volta, però, abbiamo trovato due compagnie più economiche e molto diffuse in loco: Cicar e Payless. Tra le due, abbiamo preferito la prima che offriva un’assicurazione “tutti rischi” senza franchigia o altre spese accessorie (mai trovata da nessun’altra parte!). Attenzione però: gli unici danni non coperti da nessuna assicurazione a Fuerteventura sono quelli causati dalla percorrenza su sterrato. Però, davvero, se si presta un po’ di attenzione e si va moderatamente piano, non sono strade di cui preoccuparsi (almeno quelle che portano ai luoghi da visitare 😉 ).
Altre informazioni utili sull’isola le potete trovare sul sito ufficiale delle Isole Canarie.
Se come me, poi, amate portarvi sempre “in tasca” una guida del luogo che visitate vi consiglio l’acquisto di quella generale sulle Isole Canarie, disponibile sia nella versione cartacea, sia per Kindle (io sono da sempre devota alla Lonely Planet o alla Routard) e di quella specifica su Fuerteventura.
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Sono andata in cerca dell’anima di Fuerteventura tutti i giorni in cui sono stata lì. Non mi sono mai fermata, ho percorso l’isola in lungo e in largo con la motivazione di chi non si vuol perdere nulla. Non ero partita con nessuna aspettativa. I primi giorni, però, non credo di aver realmente compreso il suo vero carattere: cercavo altro, sensazioni e scorci che avevo già visto in territorio spagnolo e che forse inconsciamente volevo ritrovare.
Poi… quando mi sono lasciata conquistare dai paesaggi sconfinati e dalla natura incontaminata, dai cieli blu e dalle acque cristalline, dal suono delle onde e del vento, mi sono persa in tutta quella bellezza. E solo allora credo di aver trovato la vera anima dell’isola.
Ho raccolta molte delle foto che ho fatto (davvero troppe) su Steller, le trovate qui:
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Le Canarie sono isole che amo. Nel tempo ci sono stata diverse volete e ci ho scritto diversi articoli:
[button_2 color=”silver” align=”center” href=”https://www.stefaniafregni.it/una-settimana-a-tenerife-l-articolo-guida-per-scoprire-l-isola/” new_window=”Y”]LEGGI ANCHE IL MIO ARTICOLO SU TENERIFE[/button_2]
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