La proposta di partecipare alla gestione di MyTurismoEr, l’account Instagram gestito dalla community di Turismo Emilia Romagna, è arrivata improvvisa. Mi ero candidata per farlo all’inizio, quando è nato il progetto, ma sapevo che prima di me ci sarebbero stati, per la mia città, altri “reporter” d’eccezione. Quindi avevo messo da parte l’idea e mi apprestavo a partire per un viaggio all’estero (a Cuba per l’esattezza, ma questo è un altro racconto 🙂 ) quando sono stata contattata dai ragazzi di TurismoER. Era l’ultima settimana d’ottobre, la proposta è arrivata per i primi 15 giorni di novembre: “Ok, certo che ci sto. Torno da Cuba e riparto per un nuovo viaggio”.
Questa volta un viaggio attraverso posti conosciuti, o meglio, che pensavo di conoscere bene. Dico pensavo perché in realtà gestire MyTurismoER mi ha dato la possibilità di rendermi conto di una cosa, forse una banalità, ma di cui (ammetto) non ero poi così convita prima: non c’è bisogno di fare migliaia di chilometri per trovare cose belle da fotografare.
Ora invece ho imparato. Guardando le foto postate su Instagram mi sono sempre detta: “Ah, facile fare belle foto quando si è in posti meravigliosi o sempre in viaggio. E io, che sto a Modena?” Devo dirvi invece che ho completamente cambiato idea a riguardo e insieme credo anche di aver mutato la mia prospettiva fotografica. Ora vi spiego come ho fatto.
Non avevo foto d’archivio della mia città e c’è una regola che mi sono imposta: quando scatto foto per pubblicare su Instagram uso solo lo smartphone (che nel mio caso è un Iphone 5S) sia per scattare che per post produrre (per cui ho usato prevalentemente Camera+, Snapseed, VscoCam e Landcam) – confesso ho fatto un unico strappo alla regola, solo per una foto, dove ho dovuto ricorrere a Photoshop per rimuovere degli antiestetici cassonetti che rovinavano il romaticismo.
Per pubblicare da 1 a 4 foto al giorno, come il regolamento richiedeva, c’era da mettersi d’impegno per dedicare un po’ di tempo ad uscire di casa (sia con il sole che con la pioggia – e questa è stata la condizione più divertente) e scattare fotografie. Giorno per giorno, in modo che il racconto fotografico fosse il più fedele possibile.
Sono stata, quindi, diverse volte in centro (è comodo a casa), ho preso l’ombrello quando pioveva e mi sono incamminata a piedi. Sono stata a Campogalliano, perché mi capita spesso di frequentare questa località per lavoro, e poi ho pensato a quali altri posti che non avevo mai considerato degni di uno scatto potevo invece immortalare e ho capito che anche le torri in vetro del Direzionale 70 hanno un loro perché! Poi sono stata per la prima volta alla Casa Museo di Enzo Ferrari (quale era quel detto del calzolaio con le scarpe rotte?! 😉 ) e sono pure salita a piedi al decimo piano di un palazzo di via Rainusso per scattare questa foto…
E credo sia stato proprio questo a farmi capire quante cose fino ad oggi non avevo preso in considerazione. Quanti scorci, idee, luoghi, situazioni avevo sottovalutato. Questa esperienza mi è servita proprio per capire (per davvero) che c’è qualcosa di bello ovunque e non lo dico tanto per dire… ho pure cambiato anche stile fotografico sul mio account personale di Instagram dopo aver sperimentato tutto questo!
Se volete vedere tutti i miei scatti insieme ovviamente potete andarli a cercare sull’account Instagram di @MyTurismoEr oppure c’è un bell’album sulla pagina Facebook di Turismo Emilia Romagna che li raggruppa tutti e, ancora, un atro album dedicato lo trovate su Flickr.
Spero che le mie foto vi piacciano e che vi sia venuta voglia di fare un bel giretto a Modena. Mi sa che c’è ancora tanto da vedere e da fotografare! Ma per questo c’è tempo 😉